29/03/2024
LA MASTOPLASITICA ADDITIVA: PROTESI AL SENO E DUBBI

LA MASTOPLASITICA ADDITIVA: PROTESI AL SENO E DUBBI

Chi è ben informato sulla chirurgia estetica, sa a cosa si fa riferimento con la parola protesi mammarie.
Questi preziosi dispositivi medici, sono indispensabili quando si sceglie di sottoporsi ad un intervento di chirurgia e sopratutto in sicurezza, come ben spiegato, navigando fra le pagine del sito di questo noto chirurgo plastico,  di mastoplastica additiva. Senza infatti protesi non ci sarebbe aumento del volume del seno.

Oggi, questi impianti sono disponibili in varie forme e misure e grazie alla costante crescita e innovazione nel campo dell’estetica sono sempre più sicuri ed affidabili: realizzati con involucri texturizzati, gel in silicone coeso e garantiti a vita. Insomma, di passi avanti, rispetto al passato e alle diverse storie sullo scoppio di una protesi o perdita improvvisa di liquido di silicone, ne abbiamo fatti!

Eppure nonostante ciò, ancora oggi, sono tante le preoccupazioni delle donne che scelgono la mastoplastica additiva per aumentare il volume del proprio seno.  In particolare, negli ultimi tempi, a dettare timore tra il gentil sesso, ci sono due questioni.

DUE QUESTIONI DA CHIARIRE SULLE PROTESI


La prima questione che preoccupa non poco le donne è il rischio associato alle protesi di dover rinunciare per sempre all’esperienza dell’allattamento al seno. Sono tante infatti le pazienti timorose di non poter più allattare perché hanno dato priorità al proprio desiderio di bellezza.

In realtà c’è davvero poco da preoccuparsi. Le protesi infatti non rappresentano in alcun modo un ostacolo alla funzionalità del nostro seno. Queste ultime infatti sono posizionate in punti strategici che non richiedono la recisione dei dotti galattofori; e sono proprio questi ultimi che ci permettono di allattare!

Le protesi infatti sono collocate dietro il muscolo pettorale, dietro la ghiandola mammaria o dietro entrambi e perciò, i nostri dotti non vengono minimamente considerati. Ad ogni modo, tuttavia, vi consigliamo di ricorrere all’intervento di mastoplastica additiva, dopo una gravidanza o allattamento, giusto per scongiurare la possibilità di perdere elasticità della pelle e tonicità del seno e doversi sottoporre magari ad una mastopessi.

Altra questione da chiarire è invece relativa agli esami diagnostici di routine per la prevenzione contro il tumore al seno che, per le protesi, potrebbero non essere eseguiti o addirittura falsati e non attendibili.
Anche in questo caso c’è poco di cui preoccuparsi! Infatti, la presenza delle protesi al seno non ostacola la diagnosi precoce né quando vengono inserite per motivi estetici né quando vengono utilizzate per ricostruzione mammaria a seguito di una mastectomia.

La sicurezza è infatti, anche in questo caso, data dal posizionamento delle protesi; il loro collocamento permette di eseguire correttamente una visita senologica senza particolari complicanze e lo stesso vale per le indagini strumentali di I e II livello. Senza alcun problema o rischio di attendibilità è possibile diagnosticare senza difficoltà possibili neoplasie come nelle donne con seno naturale.

Perciò che ci si sottoponga ad una ecografia mammaria o una mammografia, non sussistono complicanze in presenza di protesi al seno. Chiariamo però che la loro presenza richiede un approccio diverso e specifico per la diagnostica da parte del medico. Perciò è importante comunicarlo al Senologo o ai tecnici di radiografia prima di procedere all’esame.

Si eseguono infatti delle specifiche procedure, come la “manovra di Eklund”. Quest’ultima prevede uno spostamento manuale delle protesi verso la parete toracica per ottenere una corretta diagnosi mammaria ed evitare di comprimere l’impianto nel radiogramma.

Infine ricordiamo che in casi particolari di “seno rifatto”, laddove gli esami tradizionali strumentali non possono essere eseguiti, possiamo affidarci all’esame diagnostico della tomosintesi, tipologie di mammagrafie che prevedono proiezioni mammografiche da diverse angolazioni, permettendo una ricostruzione tridimensionale del seno. Questo esame, permette di ottenere una corretta anamnesi del tessuto mammario anche in presenza di protesi.

MISURE E TIPI DI PROTESI? LA QUESTIONE NON CAMBIA

Detto ciò, le questioni sono risolte e non serve a nulla adesso domandarsi se i suddetti problemi potrebbero presentarsi in presenza di tipologie e misure di protesi differenti.  Che si tratti di protesi a goccia o protesi rotonde, di misure più o meno grandi sarà ugualmente possibile allattare e sottoporsi senza troppi intoppi agli esami diagnostici del seno.